L’Election Day tra storia e significato
6 Novembre 2020
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Una data storica per gli Stati Uniti, quella dell’ Election Day, che cade da sempre, fin dal 1845, il martedì dopo la Celebrazione di Ognissanti.
Il Presidente eletto rimane in carica per quattro anni e normalmente si trasferisce alla Casa Bianca in una data precisa di gennaio, solitamente intorno al 20.
Nel giro di mezza giornata, le sale principali, compresa la sala Ovale -sì proprio quella che da verso il Lincoln Memorial – vengono allestite secondo i gusti del neoletto Presidente che può cambiare anche l’arredamento a suo piacimento.
Il Presidente, che rimane in carica per quattro anni, durante lo svolgimento di questa mansione non dovrebbe più svolgere le sue attività lavorative precedenti per dedicarsi in toto al ruolo, comunque stipendiato dallo Stato.
Può candidarsi nuovamente per altri quattro anni, dopo il suo primo mandato, per un totale di otto anni consecutivi. Al termine degli otto anni non può più ricandidarsi per un terzo mandato.
Caratteristiche del Presidente
- Deve avere 35 anni
- Viene eletto dall’assemblea dei Grandi Elettori eletta solo per questo scopo
- Resta in carica quattro anni
- Può essere rieletto per un secondo mandato di quattro anni in caso di morte o dimissione subentra il Vice Presidente fino a termine del mandato
- Non può sciogliere il congresso in nessun caso
- E’ Capo dello Stato e del Governo
- Nomina tutti i 9 giudici della Corte Suprema
- Al termine del mandato torna ad essere privato cittadino
Il XII emendamento della Costituzione americana
Dal 2017 i voti necessari per essere eletti Presidente sono 270. Se i candidati terminassero con 269 voti a testa, Presidente e Vice vengono eletti secondo il XII emendamento.
Il Presidente viene scelto dalla Camera dei Rappresentanti fra i tre che hanno ricevuto più voti, mentre un secondo ballottaggio per la scelta del Vice si tiene in Senato con un voto per ogni senatore.
Perchè il voto di martedì?
Già dal XIX secolo coloro che avevano diritto al voto e andavano a votare erano i proprietari terrieri.
L’unico periodo in cui potevano votare era proprio novembre quando il periodo del raccolto era terminato.
A differenza degli altri Stati mondiale, dove generalmente si vota nel weekend, essendo principalmente uno stato rurale, gli Stati Uniti per evitare di interferire con le normali attività lavorative e le funzioni religiose celebrate di domenica decidono di votare il martedì dopo Ognissanti.
Questo giorno è stato designato a monte anche per permettere lo spostamento dai terreni ai distretti sede di voto e da allora nessuno ha mai cambiato questa regola.
Attualmente in alcuni stati l‘Election Day viene considerato come giorno festivo, in altri, dove prosegue il normale lavoro di routine, il datore di lavoro concede due ore di permesso retribuito per votare.
L’Election Day del 2020 – 3 novembre
In occasione dell’ultimo Election Day le code alle urne sono state di 3-4 ore di attesa ma il voto si deciderà con il voto postale visto che al momento nessun candidato tra Trump e Biden ha raggiunto il quorum.
Cos’è il voto postale o absentee ballot?
Il voto postale è l’invio della scheda voto da parte tutti quei cittadini di nazionalità statunitense che non possono votare nel proprio distretto per diversi motivi: lavoro all’estero, distretto di voto lontano da quello di appartenenza, in missione per esercito o altro ancora.
L’early voting o absentee ballot deve essere richiesto preventivamente dal cittadino e deve essere approvato.
Una volta inviato il ballot deve essere spedito entro il giorno previsto per l’Election Day.
E nel 2020 proprio questo voto è terreno di scontro tra i due candidati in quanto Trump accusa la posta del ritardo nell’arrivo dei ballot.
E ai seggi?
La prima volta che si vota nel distretto è necessario portare un documento che attesti la residenza, anche una bolletta, mentre le volte successive invece basterà solo un documento d’identità e fornire nome e indirizzo.
Verrà fornita una scheda per il voto con un gran pennarello e verrà votato il candidato prescelto.
Al termine del voto i volontari del Seggio applicano il famoso adesivo “I voted “.
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A 3 giorni di distanza siamo ancora in attesa di scoprire chi sarà il prossimo Presidente che andrà a vivere alla Casa Bianca. Dalle ultime notizie credo che passerà ancora qualche giorno.
Molto interessante, soprattutto la storia del voto americano e della scelta del periodo. Nonostante un sistema complesso e troppo articolato e nostante la lontananza le elezioni americane riescono ancora a immobilizzare il mondo. Ma questa è l’America!
Quello che è certo è che queste elezioni stanno cambiando un poì gli schemi, con Trump che non vuole riconoscere la sconfitta e tutto quello che ne deriva. Vedremo cosa succede!
Ho sempre trovato molto interessante la storia dietro al giorno delle elezioni americane!
L’Election Day è il culmine di mesi di duro lavoro da parte dei candidati e di tutti quelli che promuovono il diritto al voto perché sembra che gli americani preferiscano quasi non andare a votare che metterci la firma…
L’election day è il culmine di una campagna elettorale intesa, che ancora oggi non è finita, visto i continui tweet del presidente uscente. La storia è molto interessante.
Il sistema elettorale americano è diversissimo dal nostro e quando leggo qualcosa di inerente ad esso rimango sempre molto incuriosita da qualche suo meccanismo, come la presenza dei Grandi Elettori. Grazie di questo articolo interessante e chiarificatore!