Itinerario storico alla scoperta della East Coast

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Rispetto ai paesi europei, siamo consci che gli Stati Uniti abbiamo una piccola storia da raccontare in termini di tempo e anni. La loro scoperta infatti avvenne solo nel 1492 quando Cristoforo Colombo approdò sulle coste americane.

Ma gli Americani hanno anche il metodo e la passione per raccontare la loro storia nei minimi dettagli e nel migliori dei modi. La raccontano non solo attraverso film, serie tv, monumenti, statue, luoghi a carattere culturale ma anche grazie ai finanziamenti di privati cittadini, di fondazioni o perché gli stessi luoghi sono sotto il controllo dello U.S. National Park Service.

Per tutti questi motivi ho deciso di raccontarvi un possibile itinerario storico, ma non troppo, che può essere percorso attraverso le città della East Coast americana.

Tantissimi i posti da vedere, ma se il tempo è poco, ecco qui le tappe fondamentali e da non perdere che raccontano la storia degli Stati Uniti d’America.

Plymouth e la Mayflower

Luogo chiave e di alta importanza storica. Partiamo dall’inizio e dall’arrivo de Padri Pellegrini di nazionalità inglese sulle coste americane.

Plymouth, a pochi km a nord di Boston, racconta proprio questa storia. Una roccia sulla spiaggia, su cui è stato inciso il 1620, ci indica esattamente il punto in cui approdò il 16 settembre la Mayflower.

Poco distante da questo punto, vicino al pontile, una ricostruzione della stessa nave è visitabile con una guida. Appena saliti sulla nave ecco una bella scoperta… Il racconto dell’approdo dei pionieri fatto dallo stesso capitano e da altri personaggi appartenenti al XVII secolo.

Proprio a questo approdo nasce il primo incontro tra i padri pellegrini e le popolazioni indigene che abitavano la zona circostante.

Da questo primo incontro nel 1621 ci fu la prima celebrazione della Festa del Ringraziamento. I primi coloni infatti, dopo un primo anno pieno di stenti, festeggiarono con gli indigeni della tribù Wampanoag il primo abbondante raccolto.

Si narra che durante questo primo Ringraziamento, coloni e nativi abbiano condiviso il cibo incluso il tacchino, le pannocchie di mais, la zucca e alimenti locali dando inizio alla tradizione. Tuttavia il Thanksgiving come lo conosciamo noi nasce nel 1863 quando Abraham Lincoln proclamò, in piena guerra civile, il quarto giovedì di novembre il giorno nazionale in cui si festeggerà il Ringraziamento, stabilendo così una data fissa.

Boston e il Tea Party

Purtroppo però come la storia ci racconta, nonostante i padri pellegrini abbiamo fatto di tutto per condividere con i popoli che già abitavano lo stato americano, la taxation without representation diventò un problema importante. Il governo inglese infatti voleva raccogliere le tasse anche in questo continente senza avere dei membri rappresentanti al Parlamento di Londra.

Ed ecco che il 16 dicembre 1773 (ricorrente il giorno 16), un gruppo composto da 60 coloni americani buttarono a mare, al largo del porto di Boston, ben 342 casse di the sfidando non solo la supremazia inglese ma anche la Compagnia delle Indie orientali che deteneva il monopolio delle derrate in tutto il Nord America.

Ed eccoci a Boston, la città chiave per la nascita dello Stato americano.

Ma che cosa significò per lo stato il Boston Tea Party? Mentre prima bere the fondamentalmente era considerato un atto antipatriottico, dopo questo evento berlo passò di moda durante e dopo la rivoluzione americana tanto che il caffè diventò la bevanda calda preferita dagli Americani.

Philadelphia e la nascita dello stato americano

Ed eccoci approdare al 1776, l’anno di svolta per la storia dell’intero paese e della sua popolazione. Questa volta il teatro dei fatti storici e di una data in particolare è Philadelphia.

Il 4 luglio 1776 infatti la Liberty Bell, arrivata in città nell’agosto del 1752 dalla bottega inglese che la forgiò, suonò a segno che i 56 delegati chiamati anche i Padri Fondatori, si riunirono nella Sala dei Congressi di Philadelphia per firmare definitivamente la Dichiarazione d’Indipendenza, rendendosi così libero dal governo inglese. Si dice che anche nei 4 giorni successivi la firma del documento, la Liberty Bell suonasse nei momenti in cui la Dichiarazione veniva letta al popolo.

L’originale documento, ormai quasi illeggibile, è esposto presso i National Archives di Washington, il museo che custodisce i documenti ufficiali e non dei fatti che hanno scritto la storia. La Dichiarazione è esposta al pubblico assieme alla Costituzione degli Stati Uniti e al Bill of Rights nella prestigiosa sala la rotunda.

Oltre ad ammirare la ricostruzione della sala dove avvenne la firma, Philadelphia è la città in cui venne cucita anche la prima bandiera americana: la Grand Union.

Le sapienti mani della giovane vedova Betsy Ross ricamarono e cucirono questa bandiera tanto che ancora oggi c’è modo di visitare la sua casa in Arch Street.

Arriviamo al 1777 quando i rappresentanti decisero di iniziare a lavorare alla Costituzione degli Stati Uniti d’America che entrerà in vigore nel 1788.

La Costituzione riporta l’istituzione del nuovo stato federale e repubblicano assegnando il potere difensivo, commerciale, economico e politico estero all’organo centrale. Mentre nel 1777 si costituisce un patto di amicizia, nel 1784 il Congresso decide di definire l’assetto anche dei nuovi territori dell’ovest . Il tutto culmina con l’entrata in vigore della Costituzione nel 1788 e con l’elezione del primo Presidente americano nel 1789: George Washington.

Gettysburg, la guerra civile e l’abolizione della schiavitù

Al momento dell’Indipendenza in quasi tutto il paese era in vigore il sistema schiavistico reso possibile dal continuo arrivo della popolazione deportata dall’Africa. Ma mentre tra fine 700 e inizio 800 gli Stati del Nord man mano abolirono la schiavitù essendoci un’economia industriale che permetteva una manodopera a pagamento evitando lo schiavismo, al Sud non era ancora possibile tale manovra per via delle numerosi piantagioni.

In questo periodo di contrasto tra Nord e Sud, ruolo fondamentale lo ebbe il sedicesimo Presidente degli Stati Uniti: Abraham Lincoln.

Lincoln infatti fu il risolutore della Guerra Civile americana che culminerà con i tre giorni di Gettysburg, 1-3 luglio 1863.

Qui le forze dell’unione vinsero contro i Confederati, il Sud che stava lottando ancora per diventare uno stato libero e indipendente. Come la storia narra, la battaglia fu un punto cruciale per lo Stato tanto che grazie a questa guerra e alla rielezione a Presidente, Lincoln riuscì ad abolire la schiavitù in tutto il paese grazie al Tredicesimo Emendamento.

New York ed Ellis Island

Trent’anni dopo nel 1890, Ellis Island diventerà il centro sinergico della regolamentazione degli ingressi sul continente americano.

Il 1 gennaio 1892 Ellis Island apre le sue porte alla prima immigrata irlandese. Una ragazzina, Annie Moore accompagnata dai suoi due fratellini saranno i primi tre ad essere ammessi sul territorio americano.

Ad Ellis Island sono infatti disponibili degli archivi elettronici che danno la possibilità a qualsiasi visitatore di cercare nomi e cognomi e verificare così se un membri della famiglia o un antenato fosse passato da lì.

E il resto della storia appartiene all’epoca contemporanea..

Continuate a seguirci continueremo a raccontarvela…

Michela Crosa

9 Replies to “Itinerario storico alla scoperta della East Coast”

  • Il tuo articolo capita in un momento perfetto dato che da un pò sto pensando alla East Coast per un on the road negli Stati Uniti. Mi piace il tuo itinerario sul tema dell’inizio della storia della Nazione e delle sue tappe fondamentali

  • E poi ci sono ancora tante persone che pensano che gli Stati Uniti non siano ricchi di storia! Tra queste mete ho visto Philadelphia, che mi è piaciuta tantissimo, ma per esempio a New York non sono mai stata a Ellis Island. Prometto di vederla in occasione del prossimo viaggio!

  • Noi europei siamo abituati a considerare il “mondo nuovo” come un mondo appunto senza storia, perche’ se paragonato a noi e’ effettivamente un mondo recente. Ma questo non vuol dire che non abbia la sua storia e che questa non valga la pena di essere scoperta

  • Leggere questo itinerario è stato davvero un sogno ad occhi aperti! Io amo questa tipologia di viaggio, lontano dalle solite rotte turistiche.

  • Nei nostri viaggi oltreoceano abbiamo sempre voluto dare la precedenza a stati più POP come la California o la Florida. Ma mio marito che per lavoro doveva raggiungere Detroit è riuscito a inserire alcune tappe nel suo viaggio e mi ha riportato esperienze indimenticabili. Sicuramente sarà una parte degli states a cui dedicheremo un futuro viaggio.

  • Questo è un tour che mi piacerebbe fare perché vorrei scoprire più da vicino la storia dei padri pellegrini, mi ha sempre incuriosito molto.

  • Avete fatto proprio un giro ricchissimo! Non ho mai pensato di poterlo svolgere, anche se sono appassionata di storia, ma ora mi hai dato delle dritte davvero utili!

  • Certamente rispetto al nostro vecchio continente la storia degli USA è relativamente breve, però si parla comunque di diversi secoli e di eventi importanti e interessanti ce ne sono stati in abbondanza. E soprattutto è un’ottima scusa per un viaggio lungo la costa est del paese, visitando anche alcune tra le città più affascintanti del paese, Boston su tutte!

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