Washington: quattro passi con Franklin Delano Roosevelt

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Poco distante dal National Mall e dal Lincoln Memorial, non è possibile rimanere indifferenti davanti ad un altro memoriale presidenziale.

Ben 30.000 i metri quadrati dedicati ad un grande presidente americano: Franklin Delano Roosevelt.

Inaugurato il 2 maggio 1997, il memoriale racconta alcuni momenti chiave la storia americana che hanno segnato i 12 anni di presidenza de “il Conservatore“.

Un grande Presidente per una grande nazione

Unico Presidente, ad oggi, ad essere stato eletto per ben quattro volte, Roosevelt, 32esimo Presidente degli Stati Uniti, viene ricordato per essere stato un riformatore.

Artefice del New Deal, l’atto che permise agli Stati Uniti di superare il periodo della Grande Depressione; colui che, dopo l’attacco di Pearl Harbour, decise l’entrata in guerra, firmatario del Security Act, Roosevelt consolidò la Grande Alleanza con Churchill e Stalin e fondò le Nazioni Unite.

Washington, la città presidenziale, non poteva non dedicargli un monumento più particolare di questo.

Passeggiando per la Cherry Tree Walk, che costeggia il fiume Potomac, troviamo quest’opera d’arte.

Quattro gli scenari raccontati, nel monumento pensato anche per l’accesso di chi è sulla sedia a rotelle (come lui dopo la grave poliomielite che lo colpì):

  • il Presidente seduto a fianco del fido cagnolino
  • il Presidente che ascolta un messaggio radiofonico durante la Grande Depressione,
  • la First Lady Eleanor in piedi a fianco del sigillo presidenziale
  • e per ultimo il Presidente in sedia a rotelle.

Freedom of speech, freedom of worship, freedom for want, freedom for fear, momenti che raccontano di lui e della sua vita con tanto di trascrizione di parte dei suoi discorsi.

Anche la natura assieme a lui risulta essere una protagonista. Quella stessa natura che gli ha permesso di essere così forte da riuscire a minimizzare il suo problema di salute, permettendogli di guidare la nazione e di pronunciare ad Orson Welles la celebre frase: “Io e te siamo i più grandi attori d’America“.
Rocce, acqua, cascate e sculture (per esempio la roccia con la scritta I hate War), ricordano al visitatore un discorso da lui pronunciato nel 1936…

There is nothing so American as our national parks…. The fundamental idea behind the parks…is that the country belongs to the people, that it is in process of making for the enrichment of the lives of all of us.


Michela Crosa

18 Replies to “Washington: quattro passi con Franklin Delano Roosevelt”

  • Washington è una città carica di storia e di personaggi importanti a cui rendere memoria visitandone i monumenti più importanti. Devo dire che la statua di Roosvelt con il suo cagnolino mi hanno fatto tenerezza.

  • Non ho ancora avuto la fortuna di visitare questi luoghi ma prima o poi spero davvero di riuscire a vederli di persona e non solo tramite gli articoli. Il monumento del presidente con il cagnolino sprigiona un’intensità particolare, mi ha catturata.

  • Washington quando siamo andati in America non siamo riusciti a visitarla, avevamo pensato di farlo entro il 2021, speriamo che la situazione lo permetta.

  • Washington: una città così lontana da me, dal mio modo di vivere. Eppure mi piace conoscere cose nuove, relative a luoghi quasi irraggiungibili come questo.

  • Quando siamo state a New York lo scorso anno siamo state indecise, quasi fino all’ultimo, se toccare anche Washington nel tour. Alla fine però abbiamo optato per Boston ed altre cittadine del Massachussets. Quando torneremo andremo sicuramente a far visita ai luoghi qui descritti!

  • La storia americana è davvero affascinante! Pur essendo recente, rispetto a quella millenaria europea, è ricca di eventi che hanno segnato la sotria!

  • Sono stata a Washington tanti, troppi anni fa (avevo 19 anni). A me, ancor più di Roosevelt, ispira il personaggio della moglie Eleanor. Entrambi personaggi memorabili, comunque, e un memoriale come questo mi sembra il minimo. Io vidi solo quello dedicato a Lincoln.

  • Di tutti i memoriali del National Mall quello di Roosevelt è uno dei memoriali che più mi ha colpito. L’atmosfera che evoca è davvero unica, me la ricordo perfettamente e non la dimenticherò mai.

  • Anche a me piace molto visitare i “pezzi di storia ” delle città che visito. Capirne la storia significa entrare in sintonia con il paese che visiti e capirne i meccanismi e i comportamenti. Washington è altera e superba e ne ha tante storiche ragioni.

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