La Monument Valley un’avventura in off-road

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A quasi tutti è capitato di guardare un western con John Wayne… Ma vi siete mai chiesti dove fossero quei particolari paesaggi mozzafiato che ne fanno da sfondo? Ecco la risposta: il parco nazionale della Monument Valley, la riserva Navajo più visitata al mondo!

Conosciuta dai più come “il puro West”, la Monument Valley è situata tra gli stati dell’Arizona e dello Utah. Fa parte, insieme al Lake Powell e al più famoso Antelope Canyon, dei Navajo Nation Parks.

Highway 163

Percorrendo la Highway 163 si ha l’impressione di entrare all’interno della stessa. Un’autostrada rettilinea interrotta solo da formazioni rocciose di colore rossastro che annunciano l’arrivo alla Monument Valley. Qui vive una tribù di Indiani Navajo che gestisce in toto il parco dal Visitor Center, al campeggio, dai mercatini locali ai tour di durata diversa. L’ingresso al parco è a pagamento.

Three Sisters

Ho avuto l’occasione di visitarla per la prima volta nel 2005, durante il mio viaggio nella West Coast. Il nostro tour, della durata di 2h in auto, ci ha permesso di ammirare i luoghi più significativi del parco. Partita come una normale visita in giornata con sole e caldo si è poi trasformata in un’avventura in off-road in un van da 7 posti. Da più di vent anni infatti non si vedeva una goccia d’acqua e noi siamo riusciti a portarla qui dall’Italia!

I sentieri, tutti in terra battuta e percorribili a velocità moderata, che ci permettevano di ammirare, attraverso dei view point, le formazioni rocciose caratteristiche, in pochissimo tempo si sono trasformati in fiumi di acqua di color rossastro. Guadi, pantano e terra sono diventati i nostri compagni di visita!

Three Sisters

I luoghi più caratteristici, le Three Sisters, gli archi in pietra e l’Elephant Butte soitamente visibili dal John Ford Point e il Big Hogan – l’anfiteatro più grande del parco – a causa della pioggia insistente sembravano ricoperti da un effetto nebbia pazzesco . Le “guglie” rossastre, chiamate mesa, create dalla natura con l’effetto erosivo di acqua e vento, hanno ulteriormente modificato la loro conformazione dopo tutta questa pioggia!

Elephant Butte

Fortunatamente siamo riusciti a visitare e ad apprezzare quasi tutto il parco nella tarda mattinata, ma appena ha iniziato a piovere, la strada sterrata si è trasformata in fiumi di acqua color porpora piena di pozzanghere e guadi da attraversare. La nostra auto, un van che ospitava sette persone, ha iniziato a slittare nella terra rossa ma grazie al nostro peso (compreso di valigie xD) e alla guida di Daniele, siamo riusciti a seguire le altre auto e attraversare l’ultima parte di valle fino all’uscita.

La scena più memorabile è stata l’attraversamento di un guado improvvisato e abbastanza profondo. Inizialmente Daniele ha pensato di mettersi a lato, permettendo ad altre auto di attraversarlo per capire in quale modo affrontarlo. Mentre la pioggia scrosciava sul vetro a più non posso ad un certo punto ha esclamato “Se passa anche l’auto davanti a noi – che era più bassa della nostra – possiamo farcela!” E così è stato! Daniele ha preso coraggio – e tra un ” Non fermarti! Non fermarti!”, “Dai gas! Dai gas!” – ha accelerato e lo abbiamo attraversato slittando un po’! Purtroppo, a causa del brutto tempo, gli indiani Navajo a cavallo hanno intimato a tutti i turisti di uscire dal parco in quanto era impossibile continuarne la visita.

Usciti dal parco, e ormai sulla strada asfaltata, abbiamo dovuto fermare la nostra auto in una piazzola in quanto, il muro d’acqua, nonostante i tergicristalli, non ci permetteva di avanzare. Si poteva notare dove iniziava e finiva il temporale, una specie di nuvola di Fantozzi, ma di dimensioni molto più esagerate! Insomma alla fine da una semplice visita tutto si è trasformato in un’avventura adrenalinica! E noi c’eravamo “Here we go”!


Michela Crosa

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