Una passeggiata tra i quartieri LGBTQ+ friendly americani

gaywall

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Da molti anni il mese di giugno è dedicato all’orgoglio LGBTQ+ . Proprio in occasione di un mese così intenso anche noi vorremmo raccontarvi qualche chicca, sull’orgoglio pride in giro per gli States.

Purtroppo non abbiamo finora avuto l’occasione di ammirare una vera e propria parata ma abbiamo girovagato per i quartieri che più celebrano questo movimento.

La nascita: lo Stonewall Inn e la parata del Gay Pride

La parata del Pride che si svolge annualmente in tutto il mondo nasce per ricordare i moti di Stonewall.

Lo Stonewall Inn era un bar gay che si trova all’interno del Greenwich Village, nel distretto di Manhattan. In questo bar nel 1969 (precisamente il 27 giugno) la polizia di New York si scontrò con i frequentatori particolari del bar.

Questo evento storico è considerato simbolicamente il momento in cui nacque e si ufficializzò il movimento LGBTQ+ e da allora il 28 giugno è diventata la data dell’orgoglio mondiale – Pride.

Da qui nasce la voglia di celebrare il movimento tramite le coloratissime parate a cui tutti possono partecipare.

Pensate che in occasione del 50 esimo anniversario dei moti di Stonewall, a New York, nel 2019 i partecipanti del gay opride furono più di 5 milioni.

I quartieri americani più famosi

Seattle: Capitol Hill
Seattle, Space Needle

Essendo la seconda comunità più grande dopo San Francisco, per lungo tempo la città di Seattle fu il centro di attivismo del movimento, tanto da arrivare a dedicare al Pride il Seattle Pridefest.

Il Pridefest è uno dei festival più belli in quanto è itinerante e comprende una serie di feste in “circuito” (una dopo l’altra), barbecue, spettacoli dal vivo, attività culturali e ovviamente la parata che termina davanti al simbolo della città: lo Space Needle.

Si capisce di essere arrivati a Capitol Hill quando si iniziano a vedere le strisce pedonali arcobaleno e la statua del mitico Jimi Hendrix.

Nella nostra visita abbiamo avuto l’occasione di un incontro ravvicinato con una mammma e figlia hippie. In particolare le due ragazze non indossavano le scarpe, sono entrate in un negozietto locale e poco dopo la bimba si è fermata sul marciapiede a disegnare con dei piccoli gessetti. No siamo rimasti molto stupiti ma questa è l’America.

Da annotare ch principalmente ai locali della movida LGBTQ+ si trovano tra Pine Street e Pike Street, per cui un salto da Pony o Re-Bar, i due locali storici più famosi del movimento è praticamente d’obbligo per respirare l’aria di festa.

San Francisco: Castro
San Francisco, Castro

Castro, il primo quartiere dl movimento transgender ospita la più alta concetrazione di omosessuali al mondo.

Il quartiere, nato nel corso degli anni 60, diventa punto di riferimento er il movimento a partire dal 1975, quando Harvey Milk (uno dei più grandi attivisti del movimento) apre il suo negozio di fotografia su Castro Street.

Proprio in questo quartiere e grazie a Milk nascerà la bandiera arcobaleno presente pressocchè ovunque. Nel novembre dello stesso anno 1979, Milk insieme al sindaco della città George Moscone, furono assassinati all’interno della cityhall da Dan White, che verrà condannato per l’omicidio ma poco dopo rilasciato.

Il quartiere di Castro in origine era abitato da immigrati irlandesi, molti omosessuali iniziarono a stabilirsi qui dopo la seconda guerra mondiale trovando anche una certa tolleranza negli abitanti della città già culla della Beat Generation.

New York: West Village, Chelsea e Hell’s Kitchen
Street Art, Toronto

Difficile pensare che a New York, vista anche la sua storia, ci sia un solo quartiere LGBTQ+. In ogni angolo della città infatti troviamo esposta una bandiera del movimento.

Sicuramente il West Village è il fulcro del movimento, non solo perchè ospita il famoso Stonewall Inn e i suoi Stonewall National Monument e gli Stonewall Riots. E’ anche il luogo della più grande parata del movimento in giugno.

A nord della città Chelsea ospita sull’ottava strada alcune comunità e bar gay friendly.

Hell’s Kitchen a Manhattan e Harlem si stanno organizzando in questi anni con l’apertura di locali dedicati alla comunità omosessuale.

Brooklyn e Queens (in particolare Jackson Heights) stanno invece diventando il centro della comunità omossessuale latina della città.


Curiosità sulla bandiera LGBTQ+

Gay Pride Parade

Molto spesso la bandiera LGBTQ+ si confonde con quella dela PACE anche se non ha la scritta impressa sopra.

In realtà la bandiera riporta gli stessi colori ma speculari. Il rosso si trova in alto nella bandiera del movimento pride mentre nella bandiera della pace è sotto.

In origine inoltre, la bandiera disegnata da Milk, riportava 8 colori ma a causa dell’irreperibilità di alcuni di essi è scesa a 7 e poi a 6 come lo è tuttora.

Ogni colore della Freedom Flag, così èsoprannominata la bandiera del movimento nata nel 1978 simboleggia un aspetto della vita: serenità, spiritualità, natura, vita, sessualità…

Per scoprire di più sulla storia di Milk vi consiglio di guardare il film a lui dedicato interpretato dal mitico Sean Penn.

Michela Crosa
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