Juneteenth – the Freedom day

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Ogni 19 giugno gli Stati Uniti celebrano il Juneteenth, il giorno dedicato alla liberazione degli schiavi. Questa festa, il cui nome deriva da June (giugno) e nineteenth (19), è riconosciuta a livello statale ma non federale tanto che solo alcuni stati la celebrano.

Perchè la scelta è ricaduta sul 19 giugno?

In questa data nel lontano 1865, i soldati dell’Unione arrivarono a Galveston in Texas e annunciarono agli schiavi che la guerra civile era finita e la schiavitù abolita. Fu proprio il Texas, allora guidato da Gordon Granger a proclamare la liberazione degli schiavi nonostante questa fosse già stata pronunciata ufficialmente dal discorso del 22 settembre 1862 dell’allora presidente Abraham Lincoln , al termine della Guerra di Secessione.

I primi festeggiamenti risalgono già al 1866, sempre in Texas, quando le comunità afroamericane si raccoglievano nelle chiese locali per festeggiare questo evento. Con gli anni la celebrazione del Juneteenth si sposta anche in altri stati del Sud (Louisiana, Arkansas e Oklahoma) soprattutto all’interno di fattorie e campi, ma non in tutte le città a causa delle leggi di segregazione raziali

Sarà proprio il Texas il primo stato a riconoscere il Juneteenth come festa ufficiale nel 1980.

Il Juneteenth oggi

Fino a giugno 2020, la festa era riconosciuta e ricordata solo dalla comunità afroamericana. Il resto degli americani non l’ha mai presa in considerazione in quanto troppo vicina al ben più noto giorno dell’Indipendenza del 4 luglio.

Se finora il Juneteenth si celebrava con cortei, festeggiamenti, fiaccolate, e pellegrinaggi a Galveston, proprio da giugno 2020, questa data diventa importante per la nazione!

Se finora era celebrato dalla comunità afroamericana, in occasione del suo 155esimo anniversario e,a seguito dell’omicidio di Floyd, avvenuto il 25 maggio 2020 a Minneapolis, la giornata assume un nuovo valore.

Dopo la morte di Floyd e le proteste del movimento Black Lives Matter in tutto il mondo il governo americano, attraverso la Presidente della Camera, Nancy Pelosi, ha sottolineato quanto questa celebrazione sia arrivata in un momento di “straordinaria angoscia nazionale” tanto da far scattare un controllo a livello nazionale del dipartimento di polizia.

Il Trump Day

Lo stesso Presidente in carica Trump aveva pensato di inaugurare la sua campagna di rielezione proprio a Tulsa il 19 giugno 2020.

La scelta della cittadina di partenza è stata molto criticata,in quanto, proprio qui, nei primi anni venti, un ricco quartiere di affari nero è stato attaccato da un gruppo di bianchi. Il risultato? 300 morti

Il comizio nonchè prima tappa della sua campagna elettorale è stata annullata a causa del coronavirus!

Trump inoltre ha più volte minacciato, durante la sua presidenza, di bloccare le sommosse popolari causate dal movimento BLM con la forza, per cui viene spontaneo chiedersi se effettivamente le parole di Nacy Pelosi e la rimozione dei quadri raffiguranti i presidenti sudisti dalla Casa Bianca non siano solo una copertura per ottenere più voti…


Chicche di viaggio: Gettysburg, Lincoln e Luther King


Photo by United States Library of Congress’s Print and Photographs division ID 03351

Parlando di Guerra di Secessione ovviamente non si può non ricordare la cittadina simbolo: Gettysburg. Un’itinerario molto particolare da fare in auto o a piedi per vedere e toccare con mano quei campi intrisi di sangue americano. Scoprite qui la nostra esperienza in questa specialissimo luogo.

Il Presidente Abraham Lincoln è colui che ha dovuto affrontare tale guerra. Amato dal nord, odiato dagli schiavisti del sud è stato vittima di un attentato al Ford Theatre di Washington il 14 aprile 1865 e morì il giorno successivo all’interno della Petersen House. Da sempre celebrato negli scritti e nella capitale, nel quale è stato realizzato il Lincoln Memorial, l’itinerario dei luoghi del suo assassinio è molto toccante e solenne. Scopritelo leggendo questo post.

Ultimo ma non meno importante, Martin Luther King, il giovane leader afroamericano che ha combattuto per l’uguaglianza tra neri e bianchi. Qui potete leggere delle sua gesta e del monumento a lui intitolato a Washington.

Michela Crosa

4 Replies to “Juneteenth – the Freedom day”

  • Ho appena terminato di leggere un libro (La ferrovia sotterranea) che ha come sfondo proprio la schiavitù e la lotta per la libertà. Mi piacerebbe molto, se ne avessi la possibilità, fare un tour nei luoghi che hanno segnato questa triste pagina della storia americana (e mondiale). Il tuo blog è veramente interessante… ci sono diversi post che mi incuriosiscono parecchio.

  • Non conoscevo affatto questa festa e quindi ho letto con piacere l’articolo e la storia che ci sta dietro e sinceramente mi stupisco di come non fosse riconosciuta a livello nazionale, vista la sua importanza e le discussioni in materia, che ciclicamente ricadono sugli Stati Uniti.

  • Pensa, ho fatto un lungo itinerario negli Stati del Sud cercando di capire o meglio di approfondire la questione razziale e non sapevo di questa celebrazione. Credo che per i neri la strada per una vera uguaglianza sia ancora molto lunga

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